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maxy
Iscritto il: 08 gen 2003

Messaggio maxy »

Anche quest'anno il buon woody allen non ci fa mancare il suo lavoro cinematografico, che nell'insieme si presenta godibile e divertente.
I temi trattati sono sempre quelli cari ad allen: la malattia, la psicanalisi, l'ebraismo, l'amore e il sesso.
Diciamo subito che, nonostante il film si lasci apprezzare, emerge qualcosa di già visto (per la verità anche in maniera migliore) in altri lavori del registe. Insomma , e detto da un fan sfrenato, l'impressione di un certo inaridimento,di mancanza di nuovi impulsi è tangibile.
Il film tratta dell'incontro di due scrittori che sbarcano il lunario con lavori alquanto discutibili: lo stesso allen e il giovane alter ego jason biggs.
Fra i due nasce un rapporto di tipo guida-discepolo con le immaginabili conseguenze, soprattutto sulla già non splendida vita privata del giovane, fidanzato con una adorabile e brava christina ricci.
Di fatto allen non fa altro che analizzare se stesso giovane, proiettandosi sul povero malcapitato ragazzo, che cerca con tutti i suoi contorsionismi dialettici(alcuni sensazionali) di indirizzare , quasi plagiare sia nella sua vita professionale che privata.
Ne viene fuori un film piacevole con momenti esilaranti (vedi la vendetta di allen verso due coattoni che gli avevavno rubato il parcheggio). Vanno segnalate le apparizioni di danny de vito nel ruolo del maldestro agente del giovane protagonista e di stockard channing nel ruolo della suocera invadente e alla ricerca dell'eterna giovinezza.
Voto: 7
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littlesantashelper
Iscritto il: 29 gen 2003

Messaggio littlesantashelper »

Voto: 7

Geniale quando Woody distrugge un'auto col piede di porco :DD
perla
Iscritto il: 23 dic 2002

Messaggio perla »

Sono ignorante io ma l'humor di Allen mi è sempre risultato troppo ostico da capire ( colpa senz'altro mia ).
maxy
Iscritto il: 08 gen 2003

Messaggio maxy »

credo che si debba fare una volta per tutte chiarezza sul fatto che woody allen non vada considerato un autore comico o umoristico. la sua grandezza , secondo me, sta nel raccontare se stesso(come ha più volte tenuto a precisare) con grande onestà e autoironia, trattando temi e problematiche comuni a tante persone.
il suo essere così palesemente lontano dagli stereotipi americani(tranne che per il suo amore per la grande mela) lo rendono ancora più apprezzabile e credibile.
debbo dire che raramente ha steccato e alcuni suoi film sono dei veri capolavori.
capisco anche, comunque ,che proprio per la sua originalità e particolarità o lo si ama o lo si ignora.
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